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Distrazione mascellare

Supporto osseo: SARPE vs MARPE, quale strategia per quale paziente?

La correzione dei deficit trasversali mascellari rimane una sfida importante in ortodonzia, sia per ragioni funzionali che estetiche. Davanti a crescita completata o a una maggiore resistenza scheletrica, le tecniche classiche di espansione palatale rapida (RPE) mostrano dei limiti.

 

È in questo contesto che si sono affermati gli approcci con supporto osseo, la tecnica SARPE (Surgically Assisted Rapid Palatal Expansion) e, più recentemente, la tecnica MARPE (Miniscrew-Assisted Rapid Palatal Expansion), come soluzioni innovative ed efficaci per i pazienti adulti con denti mancanti o parodontite fragile.

SARPE: approccio chirurgico sicuro e collaudato

La SARPE combina osteotomia chirurgica del mascellare con un dispositivo di espansione palatale. Tale tecnica è indicata nei pazienti adulti con sutura palatale troppo ossificata per consentire un’espansione non chirurgica. L’intervento riduce la resistenza ossea, facilitando in questo modo un’espansione scheletrica più sicura e prevedibile.

 

Vantaggi:

  • Efficacia comprovata negli adulti.
  • Significativa espansione scheletrica.
  • Stabilità a lungo termine.

 

Svantaggi:

  • Richiede un intervento chirurgico in anestesia generale.
  • Costo e invasività più elevati.
  • Rischi chirurgici e paziente più refrattario.

MARPE: alternativa mini-invasiva efficace, in determinate condizioni anatomiche

La MARPE si basa sull’uso di mini-viti ancorate al palato, che consentono un supporto osseo diretto senza intervento chirurgico. Tale tecnica è particolarmente indicata per adolescenti e giovani adulti, nei quali la sutura palatina non è completamente ossificata.

Infatti, il supporto osseo consente anche di ottimizzare l’allargamento trasversale della mascella in modo puramente ortopedico.
Poiché le forze di espansione vengono applicate direttamente alla base ossea, le compensazioni dento-alveolari generalmente osservate con un supporto dentale sono qui notevolmente ridotte, se non addirittura assenti.

 

 

 

L’espansione mascellare ottenuta dopo la disgiunzione (Fig. 6) non è mai puramente ortopedica: si osserva un 38% di espansione scheletrica per azione sulla sutura palatina mediana, un 13% di espansione alveolare per apposizione vestibolare e riassorbimento palatino e un 49% di vestibolo-versione parassitaria dei denti.

 

Vantaggi:

  • Tecnica non chirurgica (meno costosa e più rapida).
  • Meno invasiva e quindi meglio accettata dai pazienti.
  • Buona risposta scheletrica nei giovani adulti (previa verifica della sutura mascellare).

 

Svantaggi:

  • Meno efficace, se non impossibile, nei pazienti più anziani.
  • Rischio di affondamento del dispositivo durante l’attivazione.
  • Possibile effetto collaterale se la condizione della sutura è al limite.

Confronto clinico e indicazioni

 

Criterio SARPE MARPE
Età e stato di ossificazione della sutura palatina Oltre i 18 anni 13 – 25 anni (a seconda dello stadio di ossificazione della sutura palatina)
Invasività Chirurgica moderata Non chirurgica (anestesia locale)
Supporto Osseo tramite Osseo tramite mini-viti
Stabilità Elevata Buona, dipende dall’ancoraggio e dallo
Complicanze Chirurgiche Tecniche (viti, infiammazione)

Conclusione: verso una distrazione mascellare personalizzata e sicura

La distrazione mascellare con supporto osseo sta subendo un’importante evoluzione grazie all’integrazione delle tecnologie digitali e alla diversificazione dei protocolli. La tecnica MARPE, con un approccio mini-invasivo e un supporto osseo diretto tramite mini-viti, offre un’alternativa efficace e ben tollerata nei giovani adulti, limitando al contempo gli effetti dento-alveolari. La tecnica SARPE, invece, rimane indispensabile nei pazienti più anziani, garantendo un’espansione scheletrica stabile grazie all’osteotomia chirurgica.

 

Il contributo di soluzioni come quella proposta da Global D, che combina pianificazione digitale 3D, dispositivi su misura e guide di posizionamento sicure, consente di ottimizzare precisione, sicurezza e comfort del trattamento. Tale personalizzazione apre la strada a un’ortodonzia più predittiva, più rispettosa dell’anatomia del paziente e meglio integrata nel percorso di cura.

 

*Articolo in Revue d’Orthopédie Dento-Faciale · Agosto 2017, Effetto della disgiunzione mascellare secondo GARRETT, in uno studio condotto dall’Università di Bordeaux: ambiente neuromuscolare e stabilità dell’espansione mascellare trasversale.

*Article in Revue d’Orthopédie Dento-Faciale [Journal of Dentofacial Orthopaedics]·August 2017, Effect of maxillary disjunction according to GARRETT, in a study conducted by the University of Bordeaux: neuromuscular environment and stability of transverse maxillary expansion.